Don Bosco fu una pietra miliare della storia della storia dell’istruzione professionale. Basti pensare che la prima legislazione relativa agli istituti professionali nel nostro paese è del 1912, mentre Don Bosco aveva iniziato a creare laboratori artigianali già a partire dal 1853.
“insegnare un mestiere in un ambiente sereno e sicuro “ci dice Don Gabriele Miglietta attuale direttore del cfp di Vercelli “significava per Don Bosco salvare i ragazzi dalla precarietà, offrire loro l’opportunità di guadagnarsi il pane onestamente, formarsi una famiglia, diventare buoni cristiani ed onesti cittadini”.
Anche quest’ anno il centro di Vercelli ha riproposto un corso gratuito di addetto alla falegnameria quello che fu un caposaldo della formazione salesiana. A Vercelli già negli anni 50’ all’epoca di Don Tomè esisteva un laboratorio coordinato dal professor Luigi Aloi. Siamo riusciti a rintracciare due anziani ex allievi, Luigi Casalino e Fasano Giuseppe che lo frequentarono. Essi ci dicono che nel contesto delle varie lavorazioni con i compagni costruirono addirittura una stanza da letto ed un tinello per Racca Gianni, insegnante di disegno al Don Bosco in occasione delle sue nozze.
Non solo, anche tutti i nuovi banchi della chiesa parrocchiale del Sacro Cuore furono costruiti dagli allievi falegnami di quegli anni.
Perché tutta questa premessa?
Perché l’anno 2021 è interamente dedicato a S.Giuseppe e Il Cnos fap di Vercelli ha voluto onorarlo insieme all’Opera Salesiana di Vercelli con questa grande riproduzione di un quadro del pittore Giuseppe (Pino Ardissone) che raffigura appunto il Santo patrono dei falegnami.
La riproduzione è appesa a fianco di Don Bosco nell’atrio dell’officina del CFP DON BOSCO del Belvedere.